La conoscenza della struttura dei corpi viventi, in particolare quella del corpo umano, sta a fondamento di alcune tra le maggiori conquiste biomediche realizzatesi tra la fine del XX secolo e l’inizio di questo XXI secolo. Essa promette di divenire sempre più una guida insostituibile per la ricerca traslazionale volta allo sviluppo delle biotecnologie per la rigenerazione dei tessuti, degli organi e per la loro ingegnerizzazione bioartificiale. A partire dall’evidenza di memoria Darwiniana che, nei Vertebrati, il raggiungimento di una specifica forma è condizione necessaria per assicurare una prestazione fisiologica adeguata alla massa cellulare tridimensionale (3D), oggi siamo giunti alla consapevolezza che persino la capacità di un organismo di evolversi, ossia di sapere fare fronte alle sfide della realtà mutevole in cui vive, dipende dai meccanismi embrionali che ne permettono la trasformazione morfologica.
Da questi presupposti culturali sono partite le sfide tecnologiche che hanno portato, nelle scienze biomediche, alla realizzazione dei materiali biocompatibili e al loro impiego in numerosi campi ricostruttivi clinici e preclinici, incluso quello artistico del restauro ceroplastico anatomico, sino alle bioprotesi con biomateriali, agli organi bioartificiali 3D con cellule staminali e ai robot umanoidi, le cui innovazioni mirano a renderli supporto operativo alla tutela della salute umana, con l’ambizioso obiettivo di un loro impiego al fianco dell’Uomo nella conquista dello spazio.
In questo ampio contesto interdisciplinare si colloca l’evento a carattere internazionale “La Fabrica dei Corpi. Dall’anatomia alla robotica”, esposizione storica, scientifica e divulgativa che avrà luogo presso il Palazzo del Governatore di Parma quale parte integrante sia delle iniziative del Comune di Parma per le celebrazioni dei 2200 anni di fondazione della città di Parma sia di quelle promosse dall’Università di Parma per l’internazionalizzazione dell’Ateneo nell’anno accademico 2017-2018 .